giovedì 3 gennaio 2008

Il Fantasma della povertà


Spunti di riflessione:
a) le direttrici e le forme del movimento sono diverse, ma l’effetto complessivo è lo stesso: l’Occidente esporta ricchezza e importa povertà.
b) I salari occidentali entrano in concorrenza con quelli orientali senza che quelli orientali debbano immigrare e venire a lavorare nelle nostre fabbriche. Non occorre che gli operai si muovano, ci pensano infatti i capitali occidentali che direttamente o indirettamente finanziano le fabbriche orientali…
c) Gli operai si trovano così stretti tra la morsa “salari orientali - costi occidentali”. I salari percepiti dagli operai occidentali tendono a livellarsi verso il basso, appiattendosi sui parametri dei salari orientali., per contro, il costo dello standard di vita materiale e sociale resta quello occidentale.
d) …nella migliore delle ipotesi, l’operaio orientale fa concorrenza sul salario all’operaio occidentale; nella peggiore, gli ruba il posto di lavoro.
e) Gli occidentali assistono passivamente all’apertura di questo cantiere di demolizione…
f) Non si può competere con l’Asia sulla forza lavoro. Si devono riorganizzare gli Stati.
“Il fantasma della povertà” AA.VV. Mondatori, 1995
Salvatore Ruberti

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' un altro regalo di Prodi. Via libera alla concorrenza cinese, con le imprese europee a subire.

Anonimo ha detto...

il problema è che bisogna scindere il termine impresa: per l'impresa intesa come vertici delle multinazionali, la Cina rappresenta una risorsa molto conveniente di mano d'opera; per l'imprea intesa come PMI e forza lavoro occidentale l'avvento della Cina produce effetti devastanti.
Ai grandi capitalisti che con la scusa della globalizzazione delocalizzano le loror attività per ottenere maggiori profitti a scapito dei salari dei loro dipendenti occidentali, noi opponiamo la difesa di questi ultimi, invocando misure sociali contro il caro vita e politiche sociali che rendano più conveniente investire nella forza lòavoro dell'occidente.
SALVATORE RUBERTI

Anonimo ha detto...

hai perfettamente ragione salvatore Mario di Cannole