lunedì 19 maggio 2008

Azione Giovani al Governo


Il percorso compiuto dal Fronte della Gioventù ad Azione Giovani, le lotte, l’opposizione e il movimentismo, il radicamento nelle scuole e nelle università, trovano oggi un’opportunità straordinaria per trasformarsi in concreta azione di governo, grazie alla presenza del Presidente nazionale di Azione Giovani nella compagine governativa.

E’ un’opportunità che nessuno di noi, dal primo dirigente all’ultimo dei militanti, può lasciarsi sfuggire senza aver almeno provato a cambiare davvero l’Italia. Da oggi possiamo e dobbiamo provare a costruire una Nazione nella quale l’attenzione alle nuove generazioni sia reale e non strumentale. Una Nazione che guardi ai giovani come ad una risorsa piuttosto che come un limone da spremere e buttare via; una Nazione finalmente “pacificata”, nella quale i libri di storia raccontino la verità, tutta la verità; un’Italia nella quale drogarsi sia illecito e in cui la prevenzione passi per la creazione di spazi di aggregazione per i giovani, liberati dai vincoli dei circuiti commerciali del tempo libero.

Da oggi Azione Giovani dovrà essere capace di interpretare questo nuovo ruolo, senza infingimenti né fughe in avanti da parte di alcuno. Anche la nuova fase politica e l’esigenza di dialogare con le altre formazioni giovanili del Partito del Popolo delle Libertà dovrà essere oggetto di una attenta valutazione da parte della classe dirigente e della base, senza dimenticare che i giovani italiani si aspettano risposte concrete e soluzioni ai tanti problemi ereditati dalla gestione della Sinistra, anche  e soprattutto adesso che i riflettori saranno incessantemente puntati su di noi.

Proviamoci, allora, rilanciando con Azione Giovani le sfide che hanno contraddistinto il nostro impegno quotidiano. Facciamo valere e sentire in questi mesi la capacità di “pensare politica”, elaborare proposte, far vivere il nostro modo di concepire l’impegno e la nostra visione del mondo, perché diventino finalmente carne e sangue, non più mere rivendicazioni, ma leggi dello Stato e segni tangibili di una cultura e di una realtà sociale in evoluzione.

Proviamoci con la consapevolezza che, dopo aver scritto un pezzo di storia, dovremo essere all’altezza di costruire il futuro, sulle basi solide del nostro passato e senza dimenticare i tanti ragazzi del Fronte della Gioventù, del Fuan, di Fare Fronte che hanno sacrificato quanto di più caro avevano per consentire a noi di raccogliere un’eredità importante e metterla in gioco, come stiamo facendo oggi.

La sottoscritta, da Presidente di Azione Giovani, orgogliosa di esserlo, si sforzerà di interpretare questo ruolo con abnegazione e senso di responsabilità, conscia che solo grazie alla nostra storia e alla straordinaria esperienza alla guida di questo movimento giovanile si possa oggi rappresentare gli interessi di tutti i giovani italiani.

Giorgia Meloni

giovedì 8 maggio 2008

La storia siamo NOI!!!


Era da tempo che avevo in mente di pubblicare, mari a puntate, la storia del Movimento Sociale Italiano. Ne ho parlato con alcuni amici e con alcuni componenti della redazione. Bella idea, ma manca il tempo e anche le risorse.

La soluzione, magari innovativa, me l’ha data un intervento, su questo blog, dell’avvocato Lorenzo Catamo nel quale parla della nascita del MSI a Lecce e del ruolo di suo padre. L’intervento mi ha fatto vivere momenti entusiasmanti, ha accresciuto la mia curiosità ed è aumentata in me la voglia di conoscere la storia del mio partito a Lecce.

Ovviamente questo lavoro non posso farlo io, anche per una questione anagrafica, ma posso, tramite questo blog, invitare tutti quelli che sono a conoscenza di aneddoti e fatti che abbiano attinenza con la nascita e la storia del nostro partito. E’ chiaro che l’invito a postare tali interventi è aperto a tutti, in modo particolare a Lorenzo Catamo, a Graziano De Tuglie, a Roberto Tundo e a tutti quelli che con la loro militanza e la loro memoria ci hanno fatto diventare grandi.

Partiamo proprio dall’intervento di Catamo, che ripropongo io come primo post.

Buon lavoro a tutti.  

Giuseppe Stamerra

Provincia e regione: un flop anche sul turismo


Nonostante i nostri oltre 200 chilometri di meravigliose coste ed il nostro splendido mare, che continuano ad incantare i nostri ospiti, nessuna località del Salento, fra le ben 104 in Italia, è stata reputata degna della “bandiera blu” preziosissimo veicolo di promozione turistica. E’ questa la conferma dell’inadeguatezza delle politiche di promozione e valorizzazione del territorio degli enti competenti ed in particolare della Regione e Provincia che pure sull’argomento sprecano ingentissime risorse che evidentemente servono soltanto a promuovere il turismo a nostre spese di Governanti in giro per l’universo mondo.

Si tratta di un brutto colpo ad un settore trainante della nostra economia quale è sempre più il turismo, che si aggiunge a quelli inferti alla nostra economia  da una politica regionale inconcludente se non addirittura punitiva, in una penalizzazione ormai sistematica del Salento che ha avuto nella tragicomica vicenda degli immaginari aerei di Mayair una ennesima, recentissima prova.

Sarà sempre più dura dover rimontare dopo questi anni di regresso che la sinistra di governo, sempre più palesemente anti-salentina, ci sta regalando

Saverio Congedo

lunedì 5 maggio 2008

Ripartire da Roma


C’è una necessità impellente che è figlia della vittoria elettorale nazionale, di quella di grandissimo rilievo di Gianni Alemanno a Roma, della elezione a Presidente della Camera di Gianfranco Fini. E’ la necessità del dialogo a tutto tondo nel partito e nella società. E’ la necessità dell’unità e della costruzione di percorsi condivisi di programmazione delle cose future. E’ la necessità della chiarezza, del senso alto delle cose, del pragmatismo e della concretezza. Sfide importanti a cui bisogna rispondere con senso di responsabilità politica e sociale. Sgomberare dunque il campo da perniciosi tatticismi, da inutili incomprensioni, da venefici carrierismi, da dannosi personalismi, da volgari, gratuiti ed offensivi insulti che purtroppo con crescente frequenza compaiono anche su questo spazio che deve essere di idee e di crescita politica e soprattutto culturale ed umana. Bisogna guardare al presente costruendo il futuro nei piccoli comuni, nei territori, nelle province, nelle regioni. Chiarezza e concretezza, dinamismo ed operosità fattiva. Ripartire così da Roma per vincere nelle Provinciali di Lecce che sono ormai prossime, per vincere alle Regionali di un futuro vicinissimo. Ecco perchè c’è bisogno e necessità di unità, di programmi seri e convincenti, di uomini e donne di spessore, di umiltà e lavoro per rispondere ai bisogni della società salentina e pugliese, alle attese di tanti delusi e sopraffatti da una politica miope e carente espressa fino ad oggi dalla sinistra pugliese.

Francesco Caccetta

giovedì 1 maggio 2008

FINI: Presidente della Camera


La scelta migliore che potesse essere fatta. Una garanzia per tutti i gruppi parlamentari. Nessuno escluso.
L’elezione di Gianfranco Fini a Presidente della Camera dei Deputati è il meritato riconoscimento ad una persona dall’indubbio spessore umano, morale e politico, una persona sempre apprezzata da tutte le componenti del Parlamento (sia di maggioranza che di opposizione) che, in ogni momento del suo percorso politico, ha dimostrato competenza, personalità, equilibrio e, soprattutto, rispetto per ogni singolo gruppo politico.
Con la sua elezione si chiude un cerchio e se ne apre un altro e si lasciano alle spalle quei rancori tipici della guerra fredda e di un’ideologia che non ha più motivo di essere.
Faccio al Presidente Fini gli auguri di buon lavoro. Sono certo che con lui sulla poltrona più alta di Montecitorio, ogni singolo deputato avrà la giusta importanza e rappresentanza
Ugo Lisi