venerdì 29 agosto 2008

SS101 Lecce-Gallipoli: una trappola per automobilisti


Ieri, sul Quotidiano di Lecce è stato dato ampio risalto alla denuncia del dirigente nazionale di An, ROBERTO TUNDO:

Fondo stradale dissestato, insegne coperte dalla vegetazione, segnaletica insufficiente. Purtroppo anche nel Salento l’estate è stata funestata da tanti incidenti stradali che hanno causato molti morti. Tante le cause che sono alla base degli incidenti stradali. Alcune sono imputabili ai comportamenti imprudenti (imperizia, eccessiva velocità, guida in stato di ebbrezza, non conoscenza e/o mancato rispetto delle regole del codice della strada.).

Altre responsabilità sono proprie delle istituzioni che non garantiscono una migliore sicurezza alla rete stradale.

L’intero articolo può essere letto sul sito:  www.robertotundo.it

martedì 26 agosto 2008

Lecce come Sharm El Sheik


Oggi, sulla Gazzetta del Mezzogiorno è stato pubblicato in prima pagina l’editoriale di Roberto Tundo sulla crisi idrica della provincia di Lecce e dell’intera Regione Puglia.

LECCE COME SHARM EL SHEIK Stanno trasformando il Salento seguendo modelli suggestivi ma lontani dalla nostra cultura e, soprattutto, difficilmente compatibili con le risorse del nostro territorio. Anche quest’anno, all’inizio dell’estate, l’Acquedotto pugliese ha lanciato l’allarme: nel Salento durante i mesi di luglio e di agosto -proprio quando maggiore è la presenza dei turisti-  potranno verificarsi dei disagi per l’insufficente fornitura idrica. ….

L’intero articolo può essere scaricato dal sito:  www.robertotundo.it

martedì 12 agosto 2008

TUGLIE: presentazione del libro di Mario Bozzi Sentieri


Sarà presentato a Tuglie, il prossimo 19 agosto alle ore 19,00, presso il Bar Illollò in piazza Matteotti, l'ultimo libro di Mario Bozzi Sentieri: "Dal neofascismo alla nuova destra. Le riviste 1944 - 1994". Interverranno, oltre all'autore, Giuseppe Stamerra, dirigente nazionale di AN e Roberto Tundo, Coordinatore regionale dei Circoli Nuova Italia e direttore de La Contea. All'incontro saranno presenti anche il Presidente di circolo di An, Antonio Donadei e il Consigliere provinciale, Antonio Gabellone.
Il libro, racconta la storia della destra italiana, attraverso le riviste che ne hanno segnato un cinquantennio. Dai primi fogli di dibattito politico (Rosso e Nero, Rataplan, Imperium) ai giornali che accompagnano e sostengono la nascita del Msi (Meridiano d’Italia, La Rivolta Ideale, Lotta Politica), dalle riviste “giovanili” (La Sfida, Carattere, Cantiere) ai grandi settimanali (Candido, il Borghese), fino alle riviste della “diaspora” missina (Ordine Nuovo, L’Orologio, Secolo XX), dalla stagione della “cultura di destra” (la Destra, Intervento, La Torre) alle “iniziative parallele” (Eowyn, Dimensione Ambiente,Linea), dal protagonismo giovanile alle “nuove sintesi”, al dibattito degli Anni Novanta.
Le riviste, nel lungo itinerario dal neofascismo alla nuova destra, come luoghi ideali attraverso i quali, in fasi diverse, si ricompone un’identità e si chiama a raccolta un mondo umano e politico, segnato dalla sconfitta, ma non sconfitto interiormente; si tenta di spezzare l’ambiguo rapporto venutosi a creare tra “entrismo” politico ed omologazione; si ha l’ambizione di coniugare una strategia di più ampio respiro rispetto al mero cabotaggio parlamentare; si dà voce a filoni culturali spesso in contraddizione tra loro, ma nei quali si ritrovano i nomi più significativi della migliore tradizione italiana ed europea.
Con questo insieme di ambizioni, la pubblicistica di “destra”, nata e sviluppatasi tra il 1944 ed il 1994, oggetto di questa originale ricerca, diventa strumento di dibattito, d’informazione, di “testimonianza”, ma anche espressione di tante microcomunità politiche e culturali, spesso la ragione stessa del loro esistere.
Le riviste dunque come bandiere, strumenti identificativi, ma anche come messaggi lanciati per creare un contatto con la realtà, per interpretarla, cambiarla, incidere su di essa, ben oltre ogni visione “nostalgica”: una Storia intellettuale da riscoprire e su cui riflettere. 

sabato 9 agosto 2008

CAMPO MEDITERRANEO


Campo Mediterraneo, questo il nome scelto per l'evento che si svolgerà dal 30 agosto al 2 settembre presso il camping Aqua-In sulla marina di Ostuni, nella soleggiata provincia di Brindisi, sull'affascinante costa adriatica salentina.
Promosso dalla  Federazione di AG Brindisi, dal Circolo di AG Barletta, da tante comunità di AG, AS e AU, in collaborazione con numerose associazioni e con le riviste AREA e PUGLIA D'OGGI, il campo è aperto ad ogni tipo di collaborazione e contributo.
Numerosi ragazzi e ragazze di Azione Giovani, ma non solo, si ritroveranno in un'attrezzatissimo campeggio sul mare per discutere di politica, cultura, socialità e riprendere quindi il percorso politico dopo la pausa estiva.
Non un campo base, non un campo quadri, non una vacanza: nessuna ghettizzazione correntizia o di parte, ma tante scommesse da vincere ed un'identità tutta da declinare tra AN, Forza Italia, Giovani delle ACLI, mondo cattolico e destra nazionalpopolare...
Una novità tutta solare e mediterranea, ma con radici profonde ed antiche.
Ospiti d'eccezione interveranno nei dibattiti, che si concluderanno l'ultimo giorno con un'assemblea plenaria che farà ritrovare tutti i campeggianti alla grande festa nazionale di Atreju a Roma.
In allegato trovate un'anteprima del programma dell'evento, le immagini del posto e i contatti.
Per partecipare al campo, è assolutamente necessario prenotarsi tramite mail campomediterraneo@hotmail.it o tramite il sito www.campomediterraneo.tk

giovedì 7 agosto 2008

SALENTO: Turismo e qualità


Premiare gli imprenditori e le imprese turistico-ricettive del Salento che continuano ad investire in qualità, al fine di accogliere con maggiori comfort turisti e vacanzieri, è opera importante e meritoria che abbiamo il dovere istituzionale di riconoscere e promuovere.

Quand’anche il comparto turistico stia attraversando un momento difficile ed il Salento non sia immune dalla diminuzione della fruizione del prodotto turistico, occorre sempre e comunque rimanere attestati su posizioni di elevata qualità nell’erogazione dei servizi ricettivi e ristorativi, rifuggendo la chimera che si possa fare maggiore e migliore concorrenza abbassando i prezzi e dequalificando i servizi.

Pertanto il Marchio di qualità “Ospitalità Italiana” che viene consegnato alla Camera di Commercio, è un autentico segnale che viene rivolto indistintamente a tutti gli operatori del settore turistico e che da esso deve continuare ad essere inteso nel suo portato esemplare più vero e più autentico.

Purtroppo le famiglie italiane escono da un situazione di compressione dei consumi connaturata alla crisi internazionale e ad una soglia di tassazione diretta e indiretta alla quale stiamo ponendo fine in un arco temporale di carattere progettuale necessario, tuttavia, a rispettare l’ordine dei conti del Paese. Ma appena superata tale situazione i crisi sono certo che il Salento, al livello di tante altre importanti mete turistiche tornerà ad essere nel cuore di chi consiglia e di chi progetta le vacanze.

È proprio per questo che dobbiamo lavorare ora per trovarci preparati allora, quando nel pieno spiegamento delle forze concorrenziali la differenza verrà fatta dalla qualità.

Un ringraziamento particolare, di conseguenza non soltanto agli operatori turistici che investono in qualità, ma anche alla Camera di Commercio e all’Azienda Speciale per i Servizi Reali alle Imprese che ne monitorano costantemente il livello.

Ugo Lisi

lunedì 4 agosto 2008

UNA DESTRA COMUNITARIA


- La destra sociale esprime una cultura politica e una visione del mondo di orientamento comunitario, che cerca di fondere e valorizzare nella sua azione politica l'unità nazionale, il senso dello Stato, i valori della famiglia, dei corpi intermedi (come associazioni, ruppi politici, ordini professionali…) e delle comunità locali.

Partendo da questa caratterizzazione "comunitaria", la destra sociale ritiene che, per dare un progetto articolato alla nostra comunità nazionale, sia necessario sviluppare una politica economica e sociale basata sui principi della partecipazione e della solidarietà diffusa.

- La cultura comunitaria è la base comune, la sensibilità che lega la cultura nazionale, che porta al riconoscimento e alla valorizzazione dei propri specifici interessi nazionali, la dottrina sociale della Chiesa e, infine, la cultura della partecipazione che valorizza il ruolo della mobilitazione e del coinvolgimento, appunto, dei gruppi intermedi e delle categorie sociali nelle dinamiche e nelle scelte della politica. Proprio su questo terreno si gioca la differenza tra l'identità di una destra di orientamento "sociale" e quella di una destra "liberalista". La destra sociale non nega il valore dell'individuo, ma ritiene che esso si formi e si realizzi compiutamente nell'ambito delle relazioni, in particolare in quelle non utilitarie - prima fra tutte la politica - che riesce a intrecciare nei diversi ambiti in cui dispiega la sua esistenza.

- La cultura comunitaria pensa ad un individuo che trovi il massimo della sua valorizzazione e realizzazione come "persona umana", come "essere che vive con e per gli altri", nel contesto della cultura del suo popolo e della sua comunità locale e nazionale. Se così non fosse avremmo un qualcosa di "monco", privato cioè del proprio senso di appartenenza e di quelle radici che vanno intese a cerchi concentrici, dal microcosmo familiare ad insiemi comunitari più vasti. Questo complesso insieme di relazioni non nega l'individuo in quanto persona, ma lo sostiene, lo forma, gli dà uno scopo e una visione del mondo, un destino, lo polarizza attorno ad un centro di gravità.

Marcello Veneziani ha esemplificato tutto questo affermando che il comunitarismo "è il senso del radicamento in un orizzonte sociale e culturale avvertito come orizzonte comune, plurale e significativo. Comunitario è chi assegna valore all'identità, alla provenienza, dunque all'origine; e alle vie che conducono alle radici, come le tradizioni. Comunitario è chi assegna valore al legame sociale, religioso, familiare, nazionale, che non vive come vincolo ma come risorsa (…) Comunitario è chi ritiene che ogni Io abbia un luogo originario o eletto, che avverte come Patria (…) Il comunitario infine è colui che assegna importanza al comune sentire, ai riti, le usanze e i costumi di un popolo".

La militanza è l'azione che declina la propria appartenenza ad una comunità politica.

mbs