venerdì 30 novembre 2007

LECCE. Consumo, ergo sum.



Se non si rispettano i tempi giusti, le feste perdono parte del proprio significato, essendo un momento che si ripete ogni anno interrompendo il flusso ordinario dei giorni. Ma se ciò è vero per tutte le feste sacre del calendario, è ancora più vero per il Natale che è da sempre la più sentita e la più popolare delle feste cristiane.
Ormai, purtroppo, il ciclo del Natale viene allungato a dismisura, sovrapponendo l’affarismo al significato sacro della festa.
Ci stanno trasformando in un popolo di consumatori al quale si propone il panettone subito dopo le ferie estive quando, invece, fino a non molto tempo fa, l’inizio dei festeggiamenti natalizi avveniva l’8 di dicembre e solo con l’Immacolata, quindi, si sentiva l’atmosfera natalizia.
Anche in provincia di Lecce, ovviamente, come lamenta il dirigente nazionale di An Roberto Tundo, l’annuncio del Natale è stato anticipato esageratamente facendo anche perdere il senso del tempo. Vada per la Fiera del Natale di Galatina, ma non c’è angolo della provincia che non sia tappezzato di manifesti che preannunciano le offerte natalizie. Gli ipermercati e i centri commerciali hanno battuto tutti sul tempo: al di là degli addobbi natalizi siamo già alle offerte di fine anno.
Atmosfere festive che si sovrappongono, tempi annullati dalla fretta di fare affari, logiche di mercato che massificano i prodotti: il mancato rispetto dei tempi sacri e di quelli profani ci espone all’incapacità di trasmettere alle generazioni successive il vero significato di feste che da secoli vengono celebrate in Italia.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Certo che Berlusconi con le sue televisioni commerciali ha contribuito a mercificare tutto, feste natalizie conprese.

Anonimo ha detto...

Già a metà del mese di novembre si potevano vedere le pubblicità per gli acquisti di Natale. Roberto hai ragione, questi ci vogliono far acquistare il panettone a Natale. E che cazzo, un pò di rispetto!

Anonimo ha detto...

E' la società del consumismo......

Anonimo ha detto...

Da una economia domestica "quasi" autarchica siamo passati a dover acquistare tutti quei prodotti che esistono solo grazie alla pubblicità. Dai biscotti fatti in casa siamo passati a quelle merendine che ci scombussolano fin da bambini.E questo è solo l'inizio.
Queste pubblicità - come l'esempio che ha fatto Tundo, il Natale che inizia a fine novembre - ci fanno capire che ci trattano da consumatori e non da cittadini.

Anonimo ha detto...

E' vero ci trattano da consumatori e non da cittadini....allora comportiamoci da cittadini ed evitiamo di andare in giro alla ricerca di ciò che vorremmo acquistare per Natale.Il Natale è una festa importante per tutti, ma soprattutto per i bambini...perchè allora non pensare a qualcosa come dare gioia a quei bambini che non sono tanto fortunati.Si potrebbe reciclare vecchi giocattoli e farne dono ai meno fortunati la notte di Natale,oppure recarsi presso degli orfanotrofi e portare dei doni ai bambini....sono sicura che vedere "il sorriso" sul viso di ognuno sarebbe il regalo piu' bello che potessimo ricevere!

Anonimo ha detto...

Ognuno di noi può fare in modo che il Natale non sia solo una festa per chi può spendersi la tredicesima. A partire dai Comuni che si lamentano di non avere una lira e poi spendono fior di euro per addobbi.

Anonimo ha detto...

Il Natale quando arriva, arriva...

Anonimo ha detto...

C'è gente che si sente viva solo se consuma.Le scarpe di marca, il golfino griffato, i gioielli di tendenza.In tv non guardano i film, aspettano le interruzioni pubblicitarie. Quasi tutti votano votano Forza Itali.