lunedì 4 agosto 2008

UNA DESTRA COMUNITARIA


- La destra sociale esprime una cultura politica e una visione del mondo di orientamento comunitario, che cerca di fondere e valorizzare nella sua azione politica l'unità nazionale, il senso dello Stato, i valori della famiglia, dei corpi intermedi (come associazioni, ruppi politici, ordini professionali…) e delle comunità locali.

Partendo da questa caratterizzazione "comunitaria", la destra sociale ritiene che, per dare un progetto articolato alla nostra comunità nazionale, sia necessario sviluppare una politica economica e sociale basata sui principi della partecipazione e della solidarietà diffusa.

- La cultura comunitaria è la base comune, la sensibilità che lega la cultura nazionale, che porta al riconoscimento e alla valorizzazione dei propri specifici interessi nazionali, la dottrina sociale della Chiesa e, infine, la cultura della partecipazione che valorizza il ruolo della mobilitazione e del coinvolgimento, appunto, dei gruppi intermedi e delle categorie sociali nelle dinamiche e nelle scelte della politica. Proprio su questo terreno si gioca la differenza tra l'identità di una destra di orientamento "sociale" e quella di una destra "liberalista". La destra sociale non nega il valore dell'individuo, ma ritiene che esso si formi e si realizzi compiutamente nell'ambito delle relazioni, in particolare in quelle non utilitarie - prima fra tutte la politica - che riesce a intrecciare nei diversi ambiti in cui dispiega la sua esistenza.

- La cultura comunitaria pensa ad un individuo che trovi il massimo della sua valorizzazione e realizzazione come "persona umana", come "essere che vive con e per gli altri", nel contesto della cultura del suo popolo e della sua comunità locale e nazionale. Se così non fosse avremmo un qualcosa di "monco", privato cioè del proprio senso di appartenenza e di quelle radici che vanno intese a cerchi concentrici, dal microcosmo familiare ad insiemi comunitari più vasti. Questo complesso insieme di relazioni non nega l'individuo in quanto persona, ma lo sostiene, lo forma, gli dà uno scopo e una visione del mondo, un destino, lo polarizza attorno ad un centro di gravità.

Marcello Veneziani ha esemplificato tutto questo affermando che il comunitarismo "è il senso del radicamento in un orizzonte sociale e culturale avvertito come orizzonte comune, plurale e significativo. Comunitario è chi assegna valore all'identità, alla provenienza, dunque all'origine; e alle vie che conducono alle radici, come le tradizioni. Comunitario è chi assegna valore al legame sociale, religioso, familiare, nazionale, che non vive come vincolo ma come risorsa (…) Comunitario è chi ritiene che ogni Io abbia un luogo originario o eletto, che avverte come Patria (…) Il comunitario infine è colui che assegna importanza al comune sentire, ai riti, le usanze e i costumi di un popolo".

La militanza è l'azione che declina la propria appartenenza ad una comunità politica.

mbs

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