mercoledì 3 settembre 2008

NUDA SOVRANITA' AL POPOLO: non siamo sudditi, ma cittadini.


Il Popolo a cui, secondo l’art. 1 della Costituzione, appartiene la sovranità è stato sottilmente defraudato dalla pienezza del suo esercizio, ormai svuotato da ogni contenuto.
Ciò che resta di un principio che ha determinato le sorti della prima e della seconda Repubblica è solo la sua titolarità, dell’usufrutto  si sono appropriati le oligarchie romane che, con l’esercizio dell’uso e dell’abuso, decidono l’esatta composizione del Parlamento, tanto in caso di sconfitta che di vittoria, ben prima che il cittadino si rechi nelle urne.
Fin dalla composizione delle liste elettorali,  in teoria due persone, in pratica una decina, decidono chi sarà seduto sugli scranni del Parlamento, riservando al popolo, a cui per precetto costituzionale apparterebbe la sovranità, solo il diritto di approvare un progetto compiuto sin nei suoi dettagli più minuti, grazie ad un sistema elettorale di antica e fascista memoria.
Anzi, si è introdotto un sistema di potere che ci ha riportato indietro di alcuni secoli.
Non è difficile infatti immaginare le sedi nazionali dei partiti, come una corte con un signorotto attorniato dai vassalli  e, se la rappresentazione è realistica, a noi non resta che il ruolo dei sudditi.
Altro che democrazia compiuta: secoli di storia, di lotta civile prima che politica spazzati via da una riforma elettorale.
Il vassallo infatti, dovrà solo compiacere  il signorotto per conservare i propri privilegi.
A Dio piacendo, potrà tranquillamente goderne per decenni senza dover dar conto, se non al suo signore e padrone che, nella prossima tornata elettorale potrà, insindacabilmente, decidere di indicarlo nuovamente o, cacciarlo via dal Paradiso, se avrà mangiato la mela.
Si è così introdotta, in dispregio del precetto costituzionale, tra le varie immunità di cui godono i parlamentari anche l’immunità  politica.
Se prima quindi, il cittadino, nel pieno esercizio della sua sovranità, attraverso il controllo del suo operato e, dopo attraverso l’esercizio del voto poteva decretare la bocciatura del parlamentare inadempiente oggi, tutto ciò gli è precluso perché altri si sono arrogati tale diritto.
L’usurpatore è il solo legittimato ad assegnare le pagelle di fine anno, nonostante il suo operato ed anche in assenza di qualsiasi attività, e di indicarlo “onorevole rappresentante del popolo italiano”.
E’ qui che si compie e tocca il suo apice la truffa essendo il principio di rappresentatività e rappresentanza completamente disatteso.
Chi rappresenta, oggi, il Parlamento Italiano, quali interessi e con quale legittimazione.
Una volta sottratto, il parlamentare, dalla preferenza, dal controllo e perfino dal legame con il cittadino ed il territorio cosa sopravvive della rappresentanza degli interessi e del rapporto tra rappresentato ed il suo rappresentante, essendo il contratto non frutto di un accordo tra le parti ma, di un patto tra il rappresentante ed il re sovrano e tra questi ed il rappresentato.
Una sorta di cessione di credito anche se, in questo campo, forse, sarebbe più appropriata la formula “cessione di debito”.  
In questo quadro è evidente che il parlamentare, ridotto anch’esso ad un fantasma di se stesso, declassato da  peones a descamisados, non potrà far altro che operare così come gli sarà richiesto, non importa quante volte tradirà se stesso o gli elettori.
Allora, che contenuto può rivestire il titolo di onorevole, nei confronti di se stesso e degli elettori, una volta smarrito l’onore di rappresentare e di essere rappresentato.
Che onorabilità c’è nell’essere libero pensatore del nulla, vigendo ed imperando il pensiero unico del leader a cui ci si deve uniformare.
In passato, il deputato o il senatore alla forza delle proprie idee poteva accompagnare la forza del proprio consenso, poteva imporre la tutela di un interesse territoriale, di cui peraltro era a conoscenza essendo esso stesso espressione di quel territorio, grazie alla sua forza elettorale.
Oggi, anche tale legame è rotto. 
Ogni legame vero con l’elettore è irrimediabilmente dissolto, frutto di una precisa volontà politica che accentra nelle mani di pochissime persone e, in futuro quando il sistema bipolare diverrà bipartitico magari solo due, i destini di un intero Popolo.
Tutto ciò mentre ipocritamente ci interroghiamo sull’opportunità di una Repubblica Presidenziale preoccupandoci di concentrare tanto potere nelle mani di una sola persona.
Oggi che concediamo deleghe in bianco e generiche a persone che, tutto sommato, godono di poteri ben più ampi di quelli Presidenziali, essendo i proprietari di fatto del Parlamento,  mentre quelli  sarebbero perlomeno delimitati all’interno dei confini di una Legge, cojn attribuzioni precise e responsabilità altrettanto precise.
Il pericolo è che il consolidamento di questo sistema mentre, renderà il politico sempre più di professione, se in grazia a chi di dovere, di converso, non ne garantirà la competenza e la capacità.
Al contrario, i criteri della scelta da parte del leader saranno inversamente proporzionali alla qualità, capacità, competenza ed impegno dei deputati e senatori sacrificati sull’altare del servilismo.
In verità, tra la passata e la presente legislatura stiamo già assistendo a tale fenomeno, con una  crescente delegittimazione del Parlamento, sia con riguardo alla fonte della legittimazione stessa, non essendo più espressione del Popolo sovrano, sia per il maggior distacco crescente tra questo ed i propri rappresentanti sia ancora, e non da ultimo per la violazione del principio non scritto del “migliore di noi” eletto a nostro rappresentante.
E’ difficile riconoscere l’autoritas di un Parlamento siffatto, così com’è difficile, conseguentemente, osservarne le prescrizioni.
Venuto meno il rapporto di fiducia tra elettore ed eletto, unica fonte legittima e legittimante del mandato, come si può chiedere al cittadino di rispettarne la parola che si tramuta in Legge, magari su temi che coinvolgono la vita e la morte.
La fiducia non può essere mutuata da altri risolvendosi in una delega a terzi ma, abbisogna della conoscenza, della condivisione di valori, della stima nella capacità di individuazione e risoluzione dei problemi, di avere la profonda convinzione che sia stata riposta nel migliore in termini di impegno e capacità, necessita di rispetto, qualità che non possono essere garantite dall’
uomo del monte.
Esorto tutti pertanto a creare un grande movimento popolare che si riprenda la propria sovranità conferendo, nello stesso tempo, legittimazione, se non in termini legali senz’altro in termini politici, ad un Parlamento che ne risulta privo, restituendogli onore, dignità e rispettabilità perdute.
Maria Margherita Giannone.

39 commenti:

Anonimo ha detto...

ALLA FACCIA DELLA SINTESI!

Ho sempre ricevuto lamentele per la lunghezza dei miei interventi, ma dopo aver letto questo di Maria Margherita Giannone ho ripreso coraggio. Son proprio contento: c'è chi mi batte in logorrea nel Salento!

Sul tema della sovranità popolare, invece, va puntualizzato che anche in passato i sistemi elettorali non erano esenti da limiti... anzi..

Quante volte la DC prendeva i voti come diga anticomunista e poi in nome di convergenze parallele li svendeva per governi consociativi proprio con il Pci giusto per non perdere mai il potere.

Nessuno rimpiange il sistema delle deleghe in bianco, in cui nessun elettore riusciva a capire prima chi, con il suo voto, sarebbe diventato presidente del consiglio, sindaco o presidente della provincia.
Il nostro voto era continuamente barattato dalla partitocrazia che dava vita a governi nazionali e locali dalla durata di pochi mesi, in un continuo valzer di nomine e di poltrone!

Con la scusa della guerra fredda e di tante altre concause la democrazia per anni è rimasta bloccata in Italia. Oggi qualche timido passo in avanti è stato fatto, ma non per questo si può dormire sugli allori... Anzi...
dobbiamo rendere più partecipata e meno occasionale la democrazia interna al Popolo delle libertà.

Il leader c'è: Silvio Berlusconi. Il suo carisma ed il suo consenso elettorale sono fuori discussione.

Quello che si deve discutere è la democrazia interna, soprattutto nella prospettiva (che noi auspichiamo il più lontano possibile) di un fisiologico cambio della guardia.

Diverse possono essere le soluzioni (primarie per l'individuazione dei candidati, regole e congressi per scegliere la classe dirigente).
In questa direzione si sono mossi sia Gianfranco FINI, che Gianni ALEMANNO ed Antonio BUONFIGLIO, trovando paradossalmente più entusiasmo in Forza Italia (FORMIGONI per esempio) che non in Alleanza Nazionale (Poli Bortone, tatarella ecc.)

Lo dico per sottolineare alla Mimì che non solo la sua battaglia è fondata, ma è pure condivisa agli alti livelli di partito.

Pertanto, oltre la sintesi, ciò che più serve al suo ottimo intervento è un briciolo di ottimismo in più, che si può ricavare proprio da queste inedite alleanze tra la Destra sociale di AN e la Rete Italia di FI, andate in onda al Meeting di Rimini, sicuramente foriere di splendidi risultati.

Ad Maiora!

Francesco Martucci

Anonimo ha detto...

ALLA FACCIA DELLA SINTESI!

Ho sempre ricevuto lamentele per la lunghezza dei miei interventi, ma dopo aver letto questo di Maria Margherita Giannone ho ripreso coraggio. Son proprio contento: c'è chi mi batte in logorrea nel Salento!

Sul tema della sovranità popolare, invece, va puntualizzato che anche in passato i sistemi elettorali non erano esenti da limiti... anzi..

Quante volte la DC prendeva i voti come diga anticomunista e poi in nome di convergenze parallele li svendeva per governi consociativi proprio con il Pci giusto per non perdere mai il potere.

Nessuno rimpiange il sistema delle deleghe in bianco, in cui nessun elettore riusciva a capire prima chi, con il suo voto, sarebbe diventato presidente del consiglio, sindaco o presidente della provincia.
Il nostro voto era continuamente barattato dalla partitocrazia che dava vita a governi nazionali e locali dalla durata di pochi mesi, in un continuo valzer di nomine e di poltrone!

Con la scusa della guerra fredda e di tante altre concause la democrazia per anni è rimasta bloccata in Italia. Oggi qualche timido passo in avanti è stato fatto, ma non per questo si può dormire sugli allori... Anzi...
dobbiamo rendere più partecipata e meno occasionale la democrazia interna al Popolo delle libertà.

Il leader c'è: Silvio Berlusconi. Il suo carisma ed il suo consenso elettorale sono fuori discussione.

Quello che si deve discutere è la democrazia interna, soprattutto nella prospettiva (che noi auspichiamo il più lontano possibile) di un fisiologico cambio della guardia.

Diverse possono essere le soluzioni (primarie per l'individuazione dei candidati, regole e congressi per scegliere la classe dirigente).
In questa direzione si sono mossi sia Gianfranco FINI, che Gianni ALEMANNO ed Antonio BUONFIGLIO, trovando paradossalmente più entusiasmo in Forza Italia (FORMIGONI per esempio) che non in Alleanza Nazionale (Poli Bortone, tatarella ecc.)

Lo dico per sottolineare alla Mimì che non solo la sua battaglia è fondata, ma è pure condivisa agli alti livelli di partito.

Pertanto, oltre la sintesi, ciò che più serve al suo ottimo intervento è un briciolo di ottimismo in più, che si può ricavare proprio da queste inedite alleanze tra la Destra sociale di AN e la Rete Italia di FI, andate in onda al Meeting di Rimini, sicuramente foriere di splendidi risultati.

Ad Maiora!

Francesco Martucci

Anonimo ha detto...

Scontata, patetica, pupulista dell'ultima ora!
Forse qualcuno è alla ricerca di un briciolo di visibilità in Destra Sociale in vista di una qualche possibile carriera...?
Chissà!!!

Anonimo ha detto...

OMNIA MUNDA MUNDIS

Tutto è sporco e strumentale per chi ha occhi malvagi ed interessati.

L'anonimo delle 16,05 mi fa due volte schifo.

Uno perché non ha le palle di firmarsi.

Due perché sa fare solo processi alle intenzioni e si astiene dall'entrare nel merito.

Evidentemente se l'anonimo dovesse parlare di legge elettorale, di criteri per la compilazione delle liste e di democrazia interna scoprirebbe gli altarini:
se si esprime a favore compiace la base e manda in bestia la Poli Bortone; viceversa se si dice contrario alla democrazia interna compiace la Poli Bortone ma verrebbe allontanato dalla base.

E allora.....
distoglie l'attenzione dal tema e cerca di proiettarla sull'autrice dell'intervento, mettendo in dubbio che si tratti di riflessioni sentite e disinteressate.

Ma qua nessuno è fesso.
Non ci caschiamo e rispediamo al mittente gli epiteti da lui usati perché "Scontato e patetico" suonano meglio al suo indirizzo.

Tra l'altro sono testimone oculare ed auricolare della buona fede di Maria Margherita Giannone, giacché queste riflessioni antiporcellum Lei le ha espresse verbalmente sin dall'inizio.

Pertanto con il sottoscritto l'anonimo delle 16,05 casca proprio male.

Pensa. Prima di sparare cazzate pensa...

Con tanto di nome e cognome
alla faccia dell'anonimato..

Francesco Martucci

Anonimo ha detto...

Giustamente Margherita sottolinea le scelte verticistiche del sistema di "compilazione" delle liste per le politiche.
Purtroppo le "preferenze" in tanti, ormai, le comprano ! ! !

Anonimo ha detto...

LA COPERTA CORTA

Persiste l'illusione di varare una legge perfetta grazie alla quale, a prescindere dal buono o cattivo impegno umano, tutto il sistema proceda a gonfie vele.

Invece c'è sempre un fattore umano con cui misurarsi e rischiare...!

I diversi tipi di sistemi elettorali ne sono la più evidente dimostrazione: ognuno di essi è incompleto, tipo la coperta corta che se riscalda il petto lascia freddi i piedi e viceversa.

Il "Porcellum", per esempio, evita lo scempio di comprare le preferenze, ma non esclude il rischio che qualche ricco imprenditore della pasta si compri una candidatura, e magari trovi anche la compiacenza di una coordinatrice regionale (POLI BORTONE) che nel 2006 pur di fare un dispetto ad un suo avversario interno (MANTOVANO) assegna all'imprenditore di cui sopra pure il capolistato al Senato (che si scoprirà poi essere "supermeritato", visto il gran numero di assenze in aula del suddetto imprenditore....).

Il proporzionale puro ha il pregio di rappresentare tutti i segmenti politici esistenti nella Comunità Nazionale, ma ha il gran difetto di impedire Governi stabili per tutta la legislatura, in grado di decidere agevolmente (ricordiamoci che il disastro del Governo Prodi era dovuto anche ai veti incrociati di ben 18 partiti e partitini che lo componevano).

Il maggioritario puro, invece, aiuta il decisionismo governativo, ma pone fuori dal parlamento quasi un terzo delle opinioni politiche3 dell'elettorato.

Forse la soluzione potrebbe venire da un miglioramento del Tatarellum, un buon matrimonio tra presidenzialismo e maggioratario da un lato (per garantire il decisionismo e le cooptazioni di persone autorevoli, competenti ma non in grado di reperire preferenze) e, dall'altro lato, proporzionale e preferenze per garantire rappresentanza e libertà di scelta agli elettori.
Le modifiche da apportare sono:
soglia di sbarramento un poco più alta (per evitare l'eccessiva frammentazione) e collegi più piccoli per ridurre i costi delle campagne elettorali.

Non avevo in gran simpatia Pinuccio Tatarella perché mi sembrava un democristiano della peggiore risma, invece ho scoperto nelle sue biografie una grandissima passione ideale e culturale che manca nel fratello e in quasi tutti i suoi emuli...

Comunque fra tutti sistemi che conosco questo inventato da Pinuccio nel 1995, il "Tatarellum", mi sembra davvero il più ARMONIOSO.

Onore alla memoria di Pinuccio
.. con tante fiamme...

Mangiafuoco

Anonimo ha detto...

mangiafocu,
accorcia... sti pezzi... che ci fai perdere la capu... e basta cu la Polibortone... la inzippi dappertutto.. e che è lu diavulu?!!
Mangiati più parole e spargi meno fiamme.. che ci fai un bel piacere!
gambadilegno

Anonimo ha detto...

In politica, nel bene e nel male, le donne hanno dieci marce in più rispetto ai maschietti.

Guardate negli Stati Uniti d'America. I repubblicani per neutralizzare il fascino del primo candidato nero (democratico) alle elezioni presidenziali ricorrono ad una vicepresidente donna! E che donna! Conservatrice ma umana, cioè non solo successi (sindaca e governatrice), ma anche difficoltà: 5 figli, di cui uno down ed una diciassettenne già in attesa di un pargolo al di fuori del matrimonio.

In Italia: Giorgia Meloni, presidente nazionale di AG, prima vicepresidente della camera, ora ministro della Gioventù.

Guardate il coraggio dell'assessora regionale veneta aennina (destra sociale alemanniana doc) Elena Donazzàn, che ha chiesto l'introduzione dello studio non catechistico dei valori etici cattolici per rendere consapevoli gli studenti veneti dell'identità culturale regionale ed italiana.

Nel Salento da 40 anni si conoscono le grandi doti della senatrice Adriana Poli Bortone, apprezzata e rimpianta sindaca di Lecce (meno amata nel ruolo di coordinatrice regionale), che rappresenta un emblema della tenacia e della determinazione.

Ora con questo intervento sulla sovranità degli elettori si affaccia finalmente sul proscenio, dopo tanti anni di incessante e silente lavorìo dietro le quinte, la giovane e preparata dirigente, avv. Maria Margherita Giannone (che gli amici chiamano affettuosamente Mimì).

Per tenacia è una riuscita discepola della scuola polibortoniana, ma per ribellismo e schiettezza supera qualunque maestra.

Anche quando non condividiamo qualche sua idea Margherita ci fa una grandissima simpatia perché è politicamente scorretta. Memore delle difficoltà più aspre che negli anni 70 dovette affrontare suo padre Cesarino da missino, Margherita pur di dire sempre ciò che pensa davanti a chiunque non teme di riceverne svantaggi, anzi se ne fa motivo di orgoglio e di ulteriore caparbietà.

Per questo saremmo molto contente se questo intervento non fosse il primo e l'ultimo, ma l'inizio di un impegno riconoscibile e visibile in prima fila!

Margherita sei tutte noi!

Stefania, Angela e Carla

Anonimo ha detto...

Senza nulla togliere alle sue capacità e doti politiche vorrei venisse sottolineato il fatto che Mimì è anche una gran bella ragazza!

Ce ne vorrebbero di più come Lei:
belle e agguerrite!

Un militante di Sannicola

P.S. Vorrei tanto che su questo sito si rendesse noto a chi non ha avuto il privilegio di frequentare il MSI negli anni 70 e 80 la bontà, la generosità e l'abnegazione del papà di Margherita:
Cesarino Giannone.
La sua storia, come quella del papà dell'avv. Catamo, costituiscono esempi edificanti per i giovani dei nostri tempi sempre più smarriti...

Anonimo ha detto...

Qui si cade davvero nel ridicolo !!!
Giorgia Meloni, Elena Donnazàn, Adriana Poli Bortone.
Fateci il piacere, fantomatiche triunvìre dell'anonima autocelebrazione.
In questo Partito di conosciamo tutti e conosciamo bene la storia, oltre che le qualità umane e professionali di ognuno di noi.
Destra Sociale non ha la memoria corta.
Rammentiamo il percorso politico (antecedente al successivo sbocco professionale) di un altro vecchio ex dirigente il cui cognome si legge come quello della signora di cui sopra, nonchè fratello della stessa.
Il tentativo grossolano e strumentale da parte di chi dirige questo blog di volerci promuovere e propinare il nuovo astro nascente della nostra comunità, risulta sfumato alla radice.
Se queste sono le premesse per il futuro il consiglio è quello di innescare decisa retromarcia.
Ognuno è libero di fare politica e se ha il consenzo della gente anche di fare il dirigente.
Diverse sono però le strategie maldestre di chi intende spianare la strada a vicini parenti (al di là dei discutibili meriti politici e professionali) facendo intravedere il ritratto riprorevole del "facciamo tutto in famiglia".

VECCHIA GUARDIA

Anonimo ha detto...

Cara "Vecchia Guardia" peccato che il tuo puntuale e spiccato senso critico non sia accompagnato da una fondata realtà. Sarebbe stato meglio sfogliare tutti i post di questo blog (cliccando sul link post più vecchi) per renderti conto che ciò che dici non è fondato. Avresti notato, vista la tua bravura ad annotare tutto, che questo articolo scritto da Margherita è il primo dopo circa cento articoli e che le firme dei pezzi sono di persone che nulla hanno a che vedere con me se non una comunanza in termini di idee politiche. Non solo, ma questo spazio è stato aperto a tutti coloro che hanno voluto partecipare dando il proprio contributo. Anche a persone che non hanno nulla a che fare con la destra sociale ecco il motivo perché in questo blog si trovano firme come: Oronzo Summa, Ugo Lisi, Salvatore Ruberti, Francesco Biava, Giorgia Meloni, Saverio Congedo, Francesco Caccetta, Alfredo Mantovano, Roberto Tundo, Francesco Martucci, Graziano De Tuglie, Pippi Mellone e tante altre.
Infine, sarò lieto di pubblicare anche un tuo articolo a patto che tu di contro abbia il coraggio di firmare le tue idee e metterti in discussione anche di fronte a tante persone che non perderanno sicuramente l’occasione di criticarti nascondendosi dietro l’anonimato.

Anonimo ha detto...

PARENTI & SERPENTI

La pigrizia di non approfondire caso per caso conduce i fannulloni della riflessione ad inventare diagrammi cartesiani in cui confinare tutte le persone ed i fatti che non si conoscono bene.

Pertanto, come direbbe Totò, "A PRESCINDERE" dai meriti individuali si promuovono o si bocciano a scatola chiusa le persone sol perché appartenenti ad una precisa categoria: donne, giovani, parenti ecc.

Un dirigente politico è donna: allora è automaticamente brava.
La stessa dirigente è parente o fidanzata di qualcuno: allora non ha altri meriti che questi...
(criterio però rovesciato per la moglie dell'ex consigliere regionale Giorgio Bertone o per il fratello della buonanima di Pinuccio Tatarella... chissà perché?...Forse perché qualcuna è sempre più uguale degli altri comuni mortali...).

C'è bisogno, invece, care Stefania, Angela, Carla e anonima Vecchia Guardia di recuperare l'ovvio e sano principio di realtà.
Se un dirigente è bravo ce ne frega un piffero se è donna, trans o imparentata a qualcuno.

Per noi dell'area nazionalpopolare (o destra sociale che dir si voglia) valgono i meriti e non i pigri schematismi o i colori delle casacche.

Quando fra le due guerre il cavaliere Benito dovette varare l'IRI pensò bene di affidarlo ad una persona che pur essendo un noto antifascista aveva la giusta competenza per guidarlo: Alberto Beneduce.

E' dalla guerra civile in poi che in Italia si è privilegiato il vassallaggio e l'appartenenza alla stoffa e alla competenza.

Ovviamente dipende di quale Italia si vuol essere eredi:

quella che è schiava degli schematismi e delle convenzioni ad escludendum o quella che esalta la libertà ed il coraggio.

A noi posteri l'ardua sentenza/scelta...

Francesco Martucci

Anonimo ha detto...

x Vecchia Guardia

Cara Vecchia Guardia,
si narra che un giorno il sofista Antistene cercò di burlare la teoria platonica delle idee affermando di riuscire a vedere i concreti cavalli e non la cavallinità, al che Platone lo fulminò con la battuta: "Oh Antistene vedo la barba, ma non il filosofo"!
Ovvero “scorgo sul tuo volto i segni della vecchiaia, ma non la saggezza che di solito accompagna l’avanzare negli anni”.
Così pure nel tuo intervento si possono scorgere segni di anzianità di milizia, visto che rammenti quando alle vicende della destra sociale salentina partecipava in prima persona Patrizio Giannone, ma non quella maturità politica che ci si aspetterebbe dopo tanti anni di servizio.
Fai un processo sommario alle intenzioni di Stamerra, ti scandalizzi anche della sola eventualità che dopo Cesarino e Patrizio Giannone (che hanno dato al Partito e non ricevuto) si possa impegnare pure Maria Margherita e non dici un cappero su chi davvero ha pianificato e realizzato carriere all’insegna del più evidente familismo.
La storia ed i meriti di Pinuccio Tatarella sono serviti al fratello Salvatore per essere aiutato a vincere come segretario provinciale e consigliere regionale a Foggia nel 1990 (patto d’acciaio tra Agostinacchio e Pinuccio), con quella visibilità a diventare sindaco di Cerignola nel 1993, poi europarlamentare nel 1994, poi deputato e coordinatore regionale nel 1999, trombato nel collegio della sua Cerignola (nel 2001, l’anno in cui la Casa delle Libertà stravinse dappertutto), riciclato come eurodeputato nel 2004 (senza venire rieletto in consiglio comunale a Bari), oggi dirigente in cerca d’autore con il solo chiaro proposito di contrastare qualunque forma di primarie o di preferenze (e non c’è certo bisogno che ti spiego il perché...).
La stessa vedova di Pinuccio, Angiola Filipponio, venne nominata deputata nel 2006 per i legami con la buonanima piuttosto che per i suoi alti meriti culturali di stimata docente universitaria.
In ultimo, sempre grazie al ricordo ed al vincolo di parentela con Pinuccio ci ha campato e ci campa il nipote Fabrizio, mentre si va scaldando in panchina l’altro figlio di Salvatore, Giuseppe (che è davvero capace e meritevole, perciò contrastato...)
Loro sì che hanno ricevuto molto di più di quello che hanno dato.
E Tu su questo taci. Ma davvero va circolando in questo ambiente il degenere sistema di due pesi e due misure?

Firmato:
Vecchia Romagna, etichetta NERA

Anonimo ha detto...

Alle vecchie guardie e alle vecchie romagne etichette nere.

Svegliatevi!
Mentre voi duettate sui propositi di impegno di Margherita Giannone, la sinistra ed i suoi fiancheggiatori nella carta stampata e nelle radiotelevisioni sta massacrando i nostri dirigenti Alemanno e La Russa "rei" di aver pronunciato una banalissima verità:
le Leggi Razziali furono un male assoluto, ma non lo fu il Fascismo, che quantunque ebbe il grave torto di emanare quelle leggi, di cedere alle derive naziste e di approdare ad esiti totalitari e liberticidi, resta un fenomeno complesso con delle luci sul piano delle realizzazioni economiche e sociali per l'Italia. Così come va fatta salva l'adesione in buona fede di tanti militi della Repubblica sociale Italiana che proseguirono a combattere a fianco dell'alleato germanico non per sudditanza ad esso o alle sue venefiche teorie razziste, bensì per un personale senso dell'onore.
In tutto questo sorprende che dirigenti non provenienti dal Msi come Mantovano e Quagliariello si siano precipitati a difendere in ogni dove gli ex missini Alemanno e La Russa, mentre roboanti fautori di identità più o meno future siano rimasti in assordante silenzio!

Meditate camerati, meditate!
Non fatevi più prendere per i fondelli da chi lancia proclami di ultradestra a Lecce per poi dimostrarsi ultrademocristiani a Roma e a Bruxelles!
(Ogni riferimento alla Poli Bortone è puramente casuale...)

Con tante fiamme

Mangiafuoco

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con l'obiettivo di restituire la nuda sovranità al popolo, ma non ho molto ben capito come e cosa possiamo fare noi comuni mortali per affermare il nostro essere cittadini senza più essere scambiati per sudditi.
State raccogliendo firme, state promuovendo un referendum o cosa?
Mi dispiace che questa condivisibile riflessione sia costata incomprensioni ed offese alla sua autrice.
Non ho il piacere di conoscerla, ma ho tutta la ferma convinzione di esprimerle solidarietà contro le basse insinuazioni apparse in questo forum e di manifestarle concreto sostegno nelle iniziative che vorrà intraprendere per la sovranità popolare e nazionale.
Auguri

Enrico Bottazzo
Cavallino

Anonimo ha detto...

R I F U G I O - U R U Z

OLTRE IL PENSIERO !

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Stamerra, Giannone, Tundo,
non limitatevi a scrivere bei pezzi sui blog o sui siti personali.
Convocate riunioni, riascoltate la base, mobilitatela, non attendete solo le feste comandate di Atreju a Roma e della Destra Sociale ad Orvieto.
Grande è la confusione che serpeggia tra i militanti.
Il vostro stare in attesa di segnali romani favorirà i "pifferai magici" che vorranno e riusciranno ad ingannare i "genuini" fra le nostre file.
Anche uno stimato e colto camerata come Bruno Ricchiuto si è lasciato suggestionare da un confusionario come lu Mario.

Non stiamo fermi.
Rimettiamoci in movimento per favore!
Non voglio "morire politicamente" stritolato dal dilemma tenaglia Mantovano - Poli Bortone.

Forza, diamoci una mossa!

Paolo

Anonimo ha detto...

Il proporzionale, le preferenze e le primarie sono tutte farneticazioni settarie di passatisti come voi della destra sociale.
Forse non vi siete ancora accorti che siamo entrati nella fase del Partito unitario.
svegliatevi

W Tatarella

Anonimo ha detto...

giusto, il partito unitario ha lo stesso linguaggio di destra sociale. (vedi Formigoni e Tremonti).

Anonimo ha detto...

e Brunetta.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Egregie braccia rubate all'agricoltura e rifugiate ad uruz,
i primi a parlare in anonimato siete voi, ergo andatelo ad insegnare ai vostri pari gli sproloqui sull'anonimato.
Uno dei motivi per cui occorre quanto prima ripristinare le preferenze consiste nello smascherare la prosopopea di millantatori come voi.
Venite a zappare la terra invece di cincischiare, dimostrate in qualunque settore di saper valere in qualche modo.

Mimino cu la zappa

Anonimo ha detto...

Caro "Mimino lu zapparu", innanzi tutto smettila di fare tanto il saputello...noi del Rifugio Uruz non abbiamo bisogno di firmerci! tutti sanno chi siamo e poi Noi le presentazioni preferiamo farle di persona, quindi ti rinnovo l'invito di venirci a trovare al Rifugio! Siamo impazienti di conoscerti... P.s. Ricordati di portarti la zappa, ti insegneremo un bel giochetto o al massimo te la facciamo diventare cravatta la tua zappa!

RIFUGIO URUZ
STILE DI VITA!

Anonimo ha detto...

Pure usurai ed aspiranti cravattari siete!
Bella roba ad Uruz!
Mò m'informo dove state e vi vengo a trovare...
zappatori mancati!

Miminu cu la zappa

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Non sono laureato e nemmeno diplomato. Sono un autodidatta. L'unico maestro che ho avuto è stato mio nonno Tonio.
Da Lui ho ricevuto un sacco di libri, tre ettari di orto e cento piante di ulivo.
Sto a Seclì e se chiedi di me tutti ti sanno indicare dove sta di casa Miminu cu la zappa.
Invece voi siete senza terra e senza identità.
Già il fatto di usare la parola Rifugio sottointende una fuga ed uno stile di vita di uno che se la dà a gambe.
O vieni a trovare me (e ti ho detto il mio paese) o io vengo a trovare TE (e mi dici almeno il paese). Così vediamo da vicino chi è pieno di ... cosa.
Un fatto comunque è palese:
la lingua batte dove il dente duole.
Se accusi gli altri di comprarsi le lauree, vuol dire che vanti una certa esperienza nel ramo....
Io sono orgoglioso di non aver frequentato la scuola.
Pensa se avessi frequentato la tua, venivo fuori pieno di boria e di aria come te.
Meglio, mille volte meglio il profumo della stalla e degli animali che il tanfo di "cristiani" come te.
Mi scuso per le digressioni con l'autrice dell'intervento a favore delle preferenze, con i naviganti normali e con il curatore del blog.

Sul proporzionale, faccio ancora in tempo in coda a questo mio post, sottolineo che è diventato punto centrale di riflessione e di impegno dei parlamentari e dirigenti PDL autoconvocatisi a Selinunte in Sicilia durante l'ultimo fine settimana.
Tra gli esponenti pugliesi vi ha partecipato la senatrice Poli Bortone (sul blog anpuglia.org il suo commento).

Miminu cu la zappa

Anonimo ha detto...

Caro mimino in risp del tuo msg di ieri delle 15:38...non ti scomodare con le ricerche, il Rifugio Uruz lo trovi a Galatone, poi venire tranquillamente! Così potrai constatare di persona se tutte le puttanate che hai detto sono vere! Ora, finalmente, il tuo momento di gloria l'hai avuto quindi sei pregato di non frantumarci più le palle con le tue considerazioni.....GRAZIE!

RIFUGIO URUZ
ZETAZEROALFA DIPENDENTI

Anonimo ha detto...

mimino cu la zappa e senza... lo sanno tutti che il RIFUGIO URUZ si trova a Galatone!!!
se vuoi fissiamo un appuntamento a metà strada in campo neutro..
poi vediamo chi è che se la dà a gambe!!
L.M.D.M.S.

un Uruziano

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Ora si capisce tutto!
Siete di Galatone, famoso ricettacolo di zingari e di napoletani di bassa lega come quello scassaminchia di Martucci!

Allora non ne vale la pena di venirvi a trovare.
State già abbastanza inguaiati per conto vostro.

Saluti a Pascalino Cruciterna...

Mimino cu la zappa

Anonimo ha detto...

lu miminu sta si caca sotta !!!!!!

no bole cu vae a galatone se no lu preganu di mazzate !

OGNI GIORNO SOTTO CASA TUA

Anonimo ha detto...

OGNI GIORNO TI ASPETTERO',
piecuru di uruz!

Nemmeno se mi venite a trovare tutti e 24 insieme posso farmela sotto!

Dimmi un nome che dovrei temere ed inizierò a battere i denti:...

Egidio Muci, che si dà tante arie perché è diventato assessore?

Francesco Bruno, che lo sostituisce alla guida di AG?

Francesco Martucci, che privilegia sempre i romani ai danni dei pugliesi?

Siete solo dei servi sciocchi di Mantovano (cui presentate i libri) e di Congedo (che invitate alle processioni).

Manco leali con Tundo...

Che tristezza....

Salutatemi a Mimino Pinca e al vostro camerata Gaetano Giuri...

Prrrrrrrrrrrrrr

Miminu cu la zappa

Anonimo ha detto...

x Miminu cu la zappa

Caro Mimino,
con o senza zappa, sembravi simpatico..., ma negli ultimi post mi sembra che te ne stai andando un po in aceto..
Forse qualcuno del rifugio, leggendo le tue illazioni gratuite nel primo post, ha risposto un po' fuori dalle righe ed ha pensato che tu volessi provocare per il gusto di provocare..
Ma dopo tutti questi botta e risposta polemici, sarebbe il caso di darsi una calmata. Anche percHè mi sembra davvero fuori luogo stare a polemizzare tra militanti di destra, mentre all'esterno del blog la sinistra si sta divertendo ai nostri danni, acuendo fraintendimenti all'interno di AN e del PDL sulla memoria storica o sui dico (didore).
Se poi proprio non riesci a vivere senza competizione, vieni a Galatone alla contrada Abbazia (la Patìa) e ci misuriamo con la zappa.
Vediamo chi ha più forza e quanta porzione di terreno lavori in una mezzoretta.
Se usi la zappa come usi la tastiera è meglio che rinunci in partenza....
Senza acredine

Francesco Martucci

Anonimo ha detto...

Senti senti..
miminu cu la zappa sa che noi di Uruz siamo 24...pensa un pò!
E come fai a saperlo??
mah...anche se fossimo davvero 24 saremmo comunque di più dei tuoi amichetti "zappari"!
Riguardo i nomi da temere ti consiglierei in tutta sincerità di non tirare troppo la corda..potresti davvero trovarti nei guai.
E ricorda che Galatone non è solo Muci o Bruno..se visitassi il RIFUGIO URUZ(ed è l' ennesimo invito che ti faccio) te ne accorgeresti.

CHI OGGI CI DISPREZZA
DOMANI STRISCERA'

R I F U G I O U R U Z

Anonimo ha detto...

Ultimo messaggio per i rifugiati

Lo scherzo, come le battute, è bello finché dura poco...
Quando persiste non va bene più, diventa un'offesa gratuita, uno sgradevole dileggio.
Sicché dovete decidere:
o vi riconoscete in una posizione di riconciliazione o in una di aspra contrapposizione.
Mi fa piacere la prima, ma non temo la seconda.
Sono pronto a misurarmi su qualunque terreno:
zappare, scrivere, litigare,
quello che vi pare.
Così come sono pronto a condividere le proposte di Martucci.
Tocca a voi scegliere

Mimino cu la zappaz

Anonimo ha detto...

forse dimentichi che 6 stato tu il primo ad insultare!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.