lunedì 21 luglio 2008

ROBIN HOOD TREMONTI


Ci aveva sorpreso prima con le sue pubblicazioni editoriali e dopo con le frequenti interviste nelle quali toglieva ogni dubbio sul suo nuovo modo di concepire le politiche economiche e fenomeno della globalizzazione; Giulio Tremonti ha ormai rinnegato qualsiasi velleità di sfrenato liberismo, ribadendo l’efficacia e la necessarietà di adeguate misure sociali e della redistribuzione delle ricchezze. Il Ministro vuole poi dimostrare che la sua nuova “filosofia” non rappresenta solo una serie di prolclami buoni per la campagna elettorale; vuole dimostrarlo con fatti  ed è intenzionato a farlo nel migliore dei modi ossia dando seguito alla promessa di costringere i petrolieri ai sacrifici, dopo i tempi di vacche grasse degli ultimi anni.

Il principio è quello di tassare le compagnie petrolifere per ridistribuire le ricchezze ai consumatori. Nel corso di una conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo, Tremonti ha descritto così la Robin Hood Tax: «L’idea è di ragionare sui profitti e non di applicazione dell’Iva alla pompa», anche perché «tra il prezzo alla pompa e quello che c’è dietro in mezzo c’è il barile con sopra una bottiglia di champagne, che è la speculazione». Tremonti ha spiegato che «non c’è nulla di definitivo, ma a noi sembra che dato il drammatico bisogno degli strati più deboli questo tipo di prelievo Robin Hood abbia senso», ha aggiunto Tremonti. «Sono temi che vedono vicino la destra e la sinistra - ha spiegato - E’ necessario che ci sia un’informativa in Europa, ma queste sono iniziative assolutamente nazionali».

Può ora seguire una serie di osservazioni e/o contestazioni alla misura voluta da Tremonti:

Innanzitutto, il mercato ha punito i titoli delle principali compagnie petrolifere che hanno registrato sensibili cali di valore.

In secondo luogo, i proventi della Robin Hood Tax andranno in prima battuta allo Stato e poi (forse) ai consumatori.

infine, una questione che riguarda l’ENI: tenuto conto che l’azienda conta una forte partecipazione statale, è giusto supporre che se l’Eni subisce perdite le subisce ance lo Stato;
 una micro partita di giro: da una parte lo Stato incassa, ma dall'altra ci rimette.
Salvatore Ruberti

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti!
Finalmente si torna a parlare di Politica con la "P" maiuscola!
E di temi squisitamente di destra sociale!
Questo tipo di analisi facilita la distinzione dalle squallide imitazioni, ricche solo di millantato credito!
Complimenti a Salvatore Ruberti che l'ha redatto e a Giuseppe Stamerra cha l'ha pubblicato!
Bravi! Continuate così!
Salvatore De Martino

Anonimo ha detto...

Contro i banchieri
NEMMENO l'MSI fu CAPACE di risposte
così gagliarde come ha fatto l'attuale governo mediante Tremonti!

Quando due settimane fa, all'Assemblea dell'ABI, il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, contestò la Robin Hood tax temendone una ripercussione sui consumatori, Tremonti gli ha risposto a stretto giro di posta:
"L'unica tassa non traslabile è quella sui salari degli operai (e di tutti i lavoratori dipendenti), ma a mio avviso (Tremonti) hanno già abbondantemente dato col precedente Governo" "Ora è il momento di un po' di sacrifici per i banchieri (non gli sportellisti bancari) ed i petrolieri!"
Risposta esaltante!
Da autentica destra sociale!
Centomila volte più in linea con le nostre radici "sociali" il forzista Tremonti che le dichiarazioni antisindacali del coordinatore regionale pugliese di AN?
Della serie, che dinanzi al bivio conta più la sostanza che l'apparenza, la linea politica nazionalpopolare di Tremonti che l'appartenenza missina ad intermittenza di nostra signora Poli Bortone, un giorno cattolica e sociale, il giorno dopo laica e liberista!
Viva Tremonti ed Alemanno!
Abbasso il liberismo dei Brunetta!
Viva la destra sociale salentina
Francesco

Anonimo ha detto...

vi ringrazio per i complimenti.
In merito all'articolo di Francesco mi viene in mente una constatazione realistica quanto "nostalgica": finalmente una politica economica nazionale che tenga conto delle istanze sociali già propugnate in tempi non sospetti dal MSI. Stesso discorso vale per il tema della sicurezza e dell'immigrazione.
Ma, a livello di Governo, quando sarà AN a portare avanti queste battaglie con il battagliero spirito missino che rinnega ongi compromesso????
Salvatore Ruberti

Unknown ha detto...

286 si, unanime, il Senato vota il Trattato di Lisbona, compresa la Lega che in passato fece opposizione.

L'unico senatore, Giuseppe Leoni, che ha mostrato un cartello contro " i piani europei del cartello massonico-capitalistico".

Frattini esulta!

Un punto del giorno, portato dalla Lega è "si riconosca nell'Europa l'eredità giudaico-cristiana come valore fondante".




SERVI DEL POTERE!!!

Anonimo ha detto...

per PIERPAOLO

Caro Pierpaolo,
non ti avvelenare per questo voto.
Il Signore si diverte a volte a scrivere diritto su linee storte.
Anche per giungere alla nostra Unità Nazionale c'è voluto il concorso determinante della Massoneria, sennò l'Italia sarebbe rimasta un'espressione geografica (come diceva Metternich) o una splendida utopia federalista di Gioberti.
Purtoppo anche per accellerare l'unificazione europea serve lo zampino dei grembiulini.
Domanda alla nostra Adriana Poli Bortone che fino a pochi mesi fa ha potuto seguire da vicino i lavori di Bruxelles e di Strasburgo, e vedi che anche Lei ti confermerà questo stato di necessità

Un tuo confratello

Unknown ha detto...

infatti sè visto come è stata fatta l'unità d'Italia... a discapito delle regioni del sud.
Stesso discorso vale per l'Europa, io un'europa di banchieri non ce la voglio.
Visto che la storia si ripete, prima o poi torneremo anche noi, annienteremo questo sistema liberal-marxista che ha ridotto l'uomo a semplice individuo.
Oggi la salvezza sta solo nell'opposizione radicale a questo mondo, nel programma politico di FN e nei suoi 8 punti.
Prima o poi ritorneremo, nel frattempo cari camerati aprite gli occhi, stiamo in piena notte: è la notte delle idee, degli spiriti...e in questa notte danzano felici il consumismo e materialismo di matrice americana che rendono i miei coetanei persone senza un'identità, che non si muovono per un ideale, ma solo per arrivare al Sabato sera e dviertirsi. E' così che si è fatta grande l'Europa? L'Europa è quella dei legionari romani, quella di Carlo Magno, quella dei crociati di Terra Santa, quella dei marinai di Lepanto, quella dei camerati della Repubblica Sociale: è quella l'Europa che voglio io, un'Europa libera dalla schiavitù israelo-americana e dai suoi servi massoni!!!

Un forzanovista.

Unknown ha detto...

A TUTTI I DEPUTATI E SENATORI ELETTI IN ITALIA

FORZA NUOVA intende opporsi con ogni possibile mezzo legale all’entrata in vigore del cosiddetto “Trattato di Lisbona”, recentemente respinto dalla volontà popolare in Irlanda, unico Paese alla cui cittadinanza era stato democraticamente sottoposto mediante referendum. Il Trattato contiene il 96% delle provvisioni contenute nella bozza di Costituzione Europea respinta con referendum dai popoli olandese e francese.

QUESTE SONO LE RAGIONI PRINCIPALI DELLA NOSTRA OPPOSIZIONE:

1. La sovranità nazionale sull’imposizione fiscale verrà abolita e non sarà più possibile il progetto di federalismo fiscale su cui si è basata la vittoriosa campagna
elettorale del governo italiano in carica.
2. I livelli salariali dei lavoratori italiani saranno messi a rischio dalla liberalizzazione salariale che toccherà i 27 Stati Membri.
3. L’ indipendenza militare della nazione verrà totalmente meno. La cosiddetta Forza Militare Europea non dovrà più rispondere ai singoli parlamenti nazionali ma solo a
quello europeo. Anche il servizio segreto militare UE risponderà a livello europeo e non sarà sottoposto a controllo popolare democratico. Tutti i cittadini UE potranno essere
costretti a servire obbligatoriamente nella Forza Militare Europea nonostante il servizio militare obbligatorio sia stato abolito in Italia da molti anni.
4. Le leggi italiane sul controllo dell’immigrazione saranno sostituite da direttive e leggi UE. Tutti gli Stati Membri dovranno accettare una regolamentazione uniforme
dell’immigrazione e accogliere surplus di immigranti dagli altri Stati Membri.
5. Una nuova Polizia Europea pattuglierà e controllerà il territorio di tutti gli Stati Membri. Una forza di polizia non designata né controllata democraticamente (Europolice) avrà il potere di raccogliere informazioni personali su tutti i cittadini europei e schedarle in un ufficio centrale UE. Europolice potrà operare liberamente in ogni nazione e le polizie nazionali saranno obbligate a cooperare con le sue investigazioni.

I CITTADINI EUROPEI POTRANNO ESSERE ARRESTATI E TRATTENUTI SENZA PROCESSO FINO A 4 ANNI!

6. Il Pubblico Ministero Europeo avrà potere dominante sui Pubblici Ministeri nazionali.
7. Un sistema legislativo penale sarà imposto con criteri uniformi su tutti gli Stati. Una Commissione UE metterà a punto il sistema della legge penale europea rendendolo obbligatorio in tutti gli Stati. Le procedure per gli imprigionamenti senza processo non saranno garantiste come quelle oggi in vigore in Italia.
8. Eurojust imporrà procedure standard in tutta la UE. La Corte Suprema UE (correntemente in Lussemburgo) sarà la massima autorità giudiziaria dell’Unione.
9. Ogni Stato Membro dovrà accettare le decisioni dei tribunali civili degli altri Stati e si adirà alla Corte Suprema UE per eventuali arbitraggi.
10. Leggi che consentono I matrimoni e le adozioni da parte di coppie omosessuali dovranno essere accettate dagli Stati Membri.
11. Aborto ed eutanasia dovranno essere accettati da ogni Stato Membro. Gli anziani potranno essere messi a morte (anche contro la loro volontà) in virtù del principio
di eguaglianza di trattamento di ogni cittadino UE. L’aborto sarà incardinato come un “diritto umano” e reso obbligatorio in tutta la UE.
12. Congelamento degli assetti finanziari. Sulla base di un semplice sospetto di complicità col terrorismo potranno essere congelati gli assetti finanziari di chiunque.
Questi fondi saranno poi, eventualmente, restituiti ai proprietari (senza interessi) quando
questi avranno dimostrato la propria innocenza.
13. Non si potranno più opporre limiti territoriali od etici su alcuna ricerca (scientifica, militare, medica). La clonazione umana sarà libera su tutto il
territorio UE.
14. La UE potrà liberamente disporre delle ricchezze naturali degli Stati Membri senza chiedere permesso e senza risarcimento. Per esempio, l’Italia potrebbe essere
obbligata a fornire acqua, risorse energetiche oppure ogni altra risorsa naturale ad altri Stati Membri.
In realtà il Trattato è così complesso e oscuro nella sua esposizione che gli elementi che lo possono metter in conflitto con le legislazioni nazionali sono numerosi e insidiosissimi; ma ciò che può interessare noi italiani è che il Trattato di Lisbona precede e sovrasta la Costituzione Italiana e, cosa più preoccupante, lede e soggioga i diritti della Chiesa Cattolica rendendola una religione fra le altre e confinandola ad una delle tante religioni senza possibilità di obiettare ai diktat di Bruxelles.
Ciò che, infine, preoccupa è il disinteresse che i rappresentanti del popolo italiano hanno dimostrato verso questo Trattato; pochissimi l’hanno letto e nessuno osa opporvisi.
Non lasciamo gli irlandesi soli a difendere le libertà degli italiani e degli europei tutti!

On. Roberto Fiore

Anonimo ha detto...

L'eurodeputato Roberto Fiore potrebbe usarci la cortesia di illustrarci il modo con cui in Gran Bretagna (la "nazione meno massonica e protestante che esiste in Europa") ha trovato molta ospitalità ed accumulato ricchezze.
Potrebbe spiegarci meglio che fine ha fatto la "cassa dei risparmi" di Terza Posizione.
Potrebbe additarci i teologi di suo riferimento che gli fanno guardare alle radici cristiane dell'Europa solo in termini di contrapposizione con le altre religioni e di diffidenza verso le altre etnie.
Ci sono israeliani millevolte più coraggiosi, leali ed onesti di tanti struzzi italiani e palestinesi come la giornalista Hamira Hass o l'ex ministro degli Esteri Shlomo Ben Ami, testimone diretto del fallimento dei negoziati di Camp David del 2000 che la maggior parte dei media internazionali attribuirono ad Arafat e che invece Lui addebita per la maggior parte agli errori della delegazione israeliana (di cui anche Lui faceva parte).
E ci sono "purissimi Italiani" più bugiardi e dannosi di mille imbroglioni nei suk arabi: ogni riferimento a Prodi e Veltroni definiti da D'Alema "due flaccidi imbroglioni" è puramente voluto.
Siamo stanchi delle odiologie e dei loro furbi maestri.
Mi dispiace solo per molta gente in buona fede come il cattolicissimo Marzio Gozzoli che si fanno ancora turlupinare dai furbetti del torcicollo.

Onorevole Eurodeputato Roberto Fiore, accetti un'esortazione cameratesca:

Vada a farsi benedire!

Lupo Lucano

Anonimo ha detto...

Sempre da Lupo Lucano per Fiore e soci

Confermo tutto quello che ho scritto prima, integrandolo però con una precisazione:

Non sono favorevole al Trattato di Lisbona, ma sono stanco di tutta la tiritera antisemita che aleggia in certe stanche critiche neoforziste.

Anonimo ha detto...

capisco che un dibattito debba essere il più ampio possibile; ma passare dalla Robin hood tax, al Trattato di Lisbona, alle teorie sulle richhezze presunte o tali di non meglio specificati israeliani e di Roberto Fiore mi sembra un pò eccessivo.
Salvatore Ruberti

Anonimo ha detto...

l'iniziativa di Tremonti è buona ma non è il caso di enfatizzarla eccessivamente.
I guai finanziari italiani si reggono sul perpetuarsi di un equivoco duro a morire: la confusione tra il deficit di esercizio e il deficit consolidato.
Ne ho già parlato su queste pagine senza suscitare eccessivo interesse. l'argomento è difficile tanto che non viene mai affrontato da nessuna formazione politica.
Quando sentiamo parlare di limite del 3% per il deficit significa che il passivo del bilancio statale per l'esercizio finanziario del corrente anno non deve superare il 3% del PIL.
Il deficit consolidato è, invece, la somma di tutti i debiti che lo stato ha contratto per pareggiare i passivi di tutti i bilanci dalla sua fondazione ad oggi.
Il deficit consolidato ammonta ad oggi a 1620 miliardi di euro il che significa che lo stato italiano paga ogni anno interessi pari a circa 100 milioni di euro. Somma destinata ad aumentare con il crescere dei tassi d'interesse.
Stiamo parlando di una cifra pari a tre o quattro finanziarie.
Sarà da portare sugli scudi il governante che affronterà questo problema risolvendone anche una parte.
Graziano De Tuglie